Campionato U14 Elite - Olimpia vs Esperia: 42 - 44

09.03.2015 23:55

 

E' finita alla 34° partita l'imbattibilità dei Pumas 2001 che questo pomeriggio hanno ceduto in casa per 42 a 44 contro l'Esperia, al termine di una gara tiratissima e conclusasi in volata.

L'incontro è iniziato decisamente male per i nostri che nei primi 10' hanno faticato a trovare la via del canestro (un solo centro dal campo) e pur costringendo i granata a ricorrere frequentemente al fallo, hanno poi raccolto poche briciole dalla linea della carità (3 su 10 il misero bottino). Così i 9 punti segnati dagli ospiti sono stati sufficienti a mandarli al primo riposo breve avanti di 4 lunghezze. Nel secondo quarto l'attacco biancoverde si è finalmente messo in moto, ma senza comunque brillare, tanto che il bottino di 12 punti si è equivalso agli 11 degli avversari che sono così andati negli spogliatoi avanti per 20 a 17. Se consideriamo che 6 punti sono stati segnati dalla lunetta i Pumas in 20' hanno totalizzato su azione solo 5 marcature. Difficile obiettivamente vincere le partite con percentuali così risicate. La riprova si è avuta nella seconda parte dei gara quando i nostri hanno fatto un break andando prima ad impattare e poi scappando avanti sino ad 8 lunghezze. Ma in realtà ciò non è stato il frutto di un reale cambio di passo (i punti nel quarto sono stati comunque solo 12 come nel secondo) ma di una black out esperino che ha portato la squadra a restare a digiuno per diversi minuti. Non appena infatti i granata hanno trovato un paio di piazzati sono tornati immediatamente sotto giacchè i nostri non avevano affatto cambiato passo. Così sul 28 a 27 in nostro favore si sono iniziati i 10' finali, corsi via, come il resto della gara, in assoluto equilibrio, con l'Olimpia avanti di 1 o 2 punti , incapace però di dare lo trappo decisivo. I 90 secondi finali sono così giunti con i nostri disabituati ai palloni che scottano e gli esperini giustamente determinati a giocarsi la chance che si erano meritatamente costruiti con 38 minuti e mezzo di sudatissimo lavoro. 

Alla fine ha prevalso chi ha messo sul parquet l'atteggiamento più consono al momento decisivo e chi ha mostrato maggior attitudine allo stress ed alla sofferenza. Pertanto benchè il divario sia stato di un solo canestro e, come ogni gara decisa da un tiro, avrebbe potuto avere esito differente, in tutta onestà si deve ammettere che ha vinto chi ha maggiormente meritato nell'arco dei 40 minuti. Poi certo, "se questo" e "ma quello", poteva finire anche diversamente, ma coi se e coi ma si riempiono i trattati di cultura degli alibi non i tabellini delle gare sportive. Dunque come per 33 volte abbiamo vinto e meritato quanto ottenuto, così oggi è assolutamente intellettualmente onesto ammettere che qualcuno è stato più bravo di noi ... i fatti sono questi, il resto conta zero.

Detto della cronaca è però opportuno analizzare quanto accaduto oggi, giacchè nulla avviene per caso. Quando si perde (nello sport, ma anche nella vita) ci sono due possibili atteggiamenti da tenere. Uno è analizzare le cause per confezionarsi un bell'abito da festa cucito con le pezze giustificative. Con un po' di pazienza si possono trovare alibi e scusanti da trasformare una rovinosa sconfitta in una trionfo negatoci solo dal destino cinico e baro. Si può decidere di prendersela con l'arbitro, la sfortuna, la stanchezza, ma in passato ho sentito con le mie orecchie attribuire la colpa di mancate segnature al terreno di gioco, all'illuminazione e persino ai tabelloni. Una vecchia canzone di Bennato fotografa la miseria della cultura dell'alibi con i versi:

"Mentre tu sei l'assurdo in persona
e ti vedi già vecchio e cadente
raccontare a tutta la gente
del tuo falso incidente"

Non percorrerei dunque questa strada.

L'altra è invece quella di analizzare i motivi per cui qualcuno oggi è stato più bravo di noi e lavorare perchè la prossima volta il risultato sia differente. Trovarsi una scusa non muterebbe comunque l'esito di oggi e semmai renderebbe possibile che in futuro vada anche peggio.

Naturalmente bando alle ipocrisie: aver perso oggi non è affatto qualcosa che "può farci solo bene". Certo ogni esperienza matura e fa crescere, ma ne avremmo fatto ben volentieri a meno (come tutti i nostri avversari in passato del resto). E non è neppure vero che vincere o perdere non è poi fondamentale: potremo vincere mille partite  in futuro, ma resta il fatto che questa l'abbiamo persa e persa resterà anche se vinceremo la prossima.

Ma è pure vero che restano anche le vittorie e dunque tutto quello che abbiamo ottenuto resta intatto. 

Il futuro invece va ancora scritto e l'unica cosa possibile è lavorare per ottenere i traguardi che ci attendono, sapendo che non ci arriveranno per diritto divino. I motivi per cui si è perso oggi sono vari e non su tutti ci sentiamo competenti ad esprimerci, però su un aspetto azzarderemmo a dire la nostra: coloro che hanno vinto oggi hanno dato l'impressione di essere scesi in campo "determinati a vincere"; i nostri non vorremmo avessere invece giocato "convinti comunque, alla fine di vincere". Se così fosse sarà bene in futuro essere meno convinti e più determinati.

 

Tabellini Olimpia: Sinico 1, Spinas 2, Cau 22, Frongia, Secchi 7, Fancello 3, Boi 7, Loche, Zucca, Manca

Allenatore: Manca