Finali Nazionali del Join the Game U13 - Un'esperienza esaltante e un pizzico di rammarico
Si sono disputate sabato e domenica le finali nazionali del Join the Game nel cui torneo U13 maschile i nostri ragazzi hanno avuto l'onore e la fortuna di rappresentare la nostra regione. Prima di raccontare l'andamento delle competizioni vogliamo esprimere la gioia che ha lasciato nell'animo dei ragazzi e di noi genitori che li abbiamo accompagnati, l'aver avuto l'occasione di partecipare ad un evento così meraviglioso. I 320 ragazzi che si sono qualificati vincendo i rispettivi campionati regionali hanno potuto trascorrere 2 giorni intensi ed emozionanti, pur se carichi comunque di stress e tensione agonistica, poichè in 5 minuti ci si giocavano le speranze di procedere nel torneo. Abbiamo alloggiato nel medesimo albergo delle altre 3 squadre isolane, oltre che di numerose altre rappresentative, e una delle cose più belle ed emozionanti è stato fare la foto di gruppo dei 16 ragazzi dietro allo striscione con il logo della Sardegna portato dagli amici del San Salvatore, le cui ragazze rappresentavano la Sardegna nell'U14 femminile. E poi naturalmente il veder sfilare alla cerimonia di apertura i Pumas assieme a Cus , Basket 90 e San Salvatore dietro all'insegna della nostra regione, il vederli chiamare ad alzarsi tutti e 16 insieme per la foto di rito sulle gradinate dell'anfiteatro ove sedevano tutti i 320 partecipanti e il fare poi reciprocamente il tifo gli uni per gli altri durante le competizioni. Emozioni che resteranno a lungo tempo nel cuore di tutti noi e che sappiamo poter vivere ancora al massimo il prossimo anno, se sapremo guadagnarci la qualificazione, perchè poi per noi, causa motivi anagrafici, non ci saranno altre occasioni simili.
Venendo alle gare, purtoppo nessuna delle 4 squadre sarde ha centrato l'obiettivo della finale a 8 e se per tutte era comunque già una gioia essere presenti, per quanto riguarda noi, con il senno di poi, un pizzico di rammarico saremmo bugiardi a negare di averlo provato.
La formula prevedeva infatti che le 20 regioni fossero divise in 4 giorni da 5 squadre, le prime 2 delle quali passavano alla fase successiva. Divisi in fasce di merito, ai nostri era toccata la terza fascia, essendo dunque pronosticati come terzi del girone (pronostico purtroppo avveratosi). In teoria avremmo dovuto avere una squadra tra le prime 4 ed un'altra tra il 5° e l'8° posto, ma dopo l'esito finale abbiamo realizzato che nel nostro girone eliminatorio erano state sorteggiate le 2° (Bologna) e la 3° (Arezzo) della classifica finale. In pratica per passare il turno avremmo dovuto sconfiggere una delle 2 squadre più forti d'Italia, dopo Milano che ha vinto il titolo. E ciò che spiace, ma al contempo ci inorgoglisce, è che la Virtus Bologna ci ha superato per 8 a 7 in una partita combattutissima che abbiamo condotto sino a 30 secondi dalla fine. Naturalmente la storia non si fa nè coi se nè coi ma e seppur di misura abbiamo perso, per cui onore a chi è stato più bravo di noi, però è indubbio che trovarsi nel girone eliminatorio 2 delle 3 squadre più forti d'Italia e uscire per un punto a pochi secondi dalla sirena contro i vicecampioni, lascia chiaramente un po' di amaro in bocca. Ma come nostro costume non ci nascondiamo dietro ad alcun alibi ed anzi giù il cappello di fronte a chi ha fatto meglio di noi, semmai cerchiamo di trarre preziosi insegnamenti da questa meravigliosa esperienza e se analizziamo con lucidità il nostro cammino rileviamo che noi (ma in generale tutte le squadre sarde) paghiamo lo scotto di una mancanza di abitudine a partite di alto livello cui consegue un deficit di esperienza che quasi sempre è fatale.
Abbiamo avuto modo di dialogare coi neocampioni d'Italia del Cernusco scoprendo che nel loro campionato disputano un apposito girone Gold in cui settimanalmente si confrontano con Milano, Cantù e Varese, cioè le giovanili delle società ai vertici del basket italiano per superare le quali svolgono 5 sedute di 2 ore di allenamento settimanale di cui 4 collettive ed una individuale. In poche ore di macchina possono svolgere amichevoli e tornei con squadre di quasi tutte le regioni italiane, mentre noi purtroppo disputiamo un campionato a 25 squadre di cui ne incontramo la metà e delle 25 partite che giochiamo 23 hanno già perso di tensione agonistica dopo pochi minuti. Avremmo bisogno di più occasioni di confronto e di crescita e se consideriamo tutti questi fattori, il fatto che i nostri ragazzi si siano battuti alla pari con il meglio del talento cestistico nazionale ha del miracoloso. Il talento va coltivato e speriamo che i nostri ragazzi abbiano la possibilità di crescere ed essere seguiti perchè non si disperda quanto di buono la natura ha regalato loro.
Tornando all'aspetto umano e sociale della manifestazione vogliamo mandare un caloroso abbraccio agli amici delle altre 3 società sarde che hanno diviso con noi questa esperienza, al gruppo dei neocampioni di Cernusco (cui avevamo pronosticato il titolo prima dell'inizio e che dopo essersi toccati per scaramanzia, appena terminata la finale sono corsi ad abbracciarci per la gioia dicendoci "Per fortuna avevate ragione" e ci hanno proposto un gemellaggio che speriamo possa realmente avverarsi), ai vicecampioni di Bologna con cui i nostri ragazzi hanno fatto amicizia e si sono allenati per tutta la mattinata pre gara ed ai ragazzi di Trento con cui i nostri hanno fatto una meravigliosa interminabile sfida notturna amichevole.
Ci siamo certamente dimenticati di mille altri momenti e persone (di alcuni aspetti goliardici è invece meglio tacere !!!!!) ma auguriamo ai nostri ragazzi ed a tutti che giocano a basket gli altri di avere in futuro occasioni come questa.